Mostra delle immagini mariane della devozione popolare
In un percorso ideale che conduce all’Infiorata del 29 maggio, la Pro Loco di Noale allestisce una mostra fotografica, dal titolo “Mater Misericordiae” che valorizza il patrimonio artistico e storico cittadino attraverso le immagini mariane della devozione popolare, espressa nei secoli a Noale. Affreschi, icone e statue alle volte poco conosciute dagli stessi noalesi ricordano la nostra ricca storia dal XIV al XX secolo. La mostra vuol essere uno stimolo alla conoscenza di questo ricco patrimonio tracciando un cammino storico per immagini, invitando poi a percorrerlo visitando concretamente i luoghi significativi della nostra città. Autori delle foto sono: Antonio Mensi, il parroco di Noale che si è fatto apprezzare anche per la sua passione fotografica, Valentina Pinto e Giorgia Senno.
“L’originalità della mostra – spiega Lara Pavanetto, consigliere della Pro Loco – sta nel fatto che sarà esposta nelle vetrine di un negozio del rinnovato Palazzo Maggiore, gentilmente messoci a disposizione dal proprietario, e quindi visibile in ogni ora della giornata. Abbiamo pensato che fosse un modo per valorizzare anche gli angoli più belli della nostra città”. Le fotografie rimarranno esposte fino a giovedì 2 giugno.
La mostra verrà inaugurata domenica 22 maggio, alle ore 17. Ad allietare i presenti alcuni brani lirici eseguiti dalla mezzo soprano Francesca Gerbasi accompagnata alle tastiere dal maestro Silvio Celeghin. Saranno presenti, oltre agli autori delle foto, anche il sindaco Patrizia Andreotti e il presidente della Pro Loco Enrico Scotton.
Infiorata, dalla devozione mariana a Lancerotto
Terzo appuntamento con gli eventi 2016 targati Pro Loco Noale. Domenica 29 maggio, solennità cristiana del Corpus Domini, si rinnova la tradizione dell’Infiorata, il grande tappeto floreale realizzato dai volontari dell’associazione insieme alle contrade del palio. Un lavoro di squadra che quest’anno sarà ispirato al Giubileo della Misericordia e alle sette opere di Misericordia corporale. I preparativi per disegnare il grande cartone, lungo circa 50 metri, che servirà da traccia come “sinopia” per gli infioratori, sono in corso da mesi, come spiega la coordinatrice del gruppo Enrica Beda: “Il Giubileo ci ha offerto lo spunto, ma poi abbiamo lavorato per tradurre il tema in chiave locale, cioè inserendo il disegno floreale nel contesto noalese. Speriamo di esserci riusciti”.
Tutto avrà inizio sabato 28 maggio, quando arriveranno a Noale anche gli artisti di arte madonnara che, mentre gli infioratori saranno al lavoro sul proscenio della torre delle campane, con i loro gessi colorati cominceranno a realizzare le loro opere sul selciato di piazza Castello. Domenica mattina si uniranno anche i bambini delle scuole dell’infanzia paritarie per realizzare il loro piccolo tappeto floreale: una croce fiorita.
“Il nuovo direttivo della Pro Loco – spiega il presidente Enrico Scotton – sta puntando a far crescere questo evento, consapevole che si tratta di una delle poche iniziative simili presenti nel Nord Italia. E i risultati stanno arrivando, visto che abbiamo già prenotazioni di visitatori che giungono anche da fuori regione, come una comitiva in arrivo da Bologna”.
Il programma dell’Infiorata 2016 va oltre alla tradizione religiosa. Sabato 28 maggio, la Pro Loco ha organizzato un concerto sotto la loggetta di largo San Giorgio, di recente restaurata dall’Amministrazione comunale. Alle ore 21.15 si esibirà il gruppo “iZeta lyric project”, con un programma che spazia da Bach a Leonard Cohen. “Bene fa la Pro Loco a valorizzare uno dei tanti spazi significativi e belli di Noale – commenta il sindaco Patrizia Andreotti – perché è solo in questo modo che si può far conoscere e dare nuova funzione al nostro grande patrimonio cittadino”.
L’Infiorata, che si concluderà domenica 29 maggio con la solenne processione e la corsa dei ragazzi della prima comunione sul grande tappeto di fiori, sarà annunciata da una mostra fotografica allestita presso i locali di Palazzo Maggiore, la cui inaugurazione è prevista alle ore 17 di domenica 22 maggio. “Si tratta di una trentina di immagini – spiega Lara Pavanetto, studiosa di storia locale e consigliere della Pro Loco – che raffigurano alcune delle opere d’arte simbolo della devozione mariana a Noale nei secoli”. Le foto sono di don Antonio Mensi, Valentina Pinto e Giorgia Senno. La mostra rimarrà esposta fino al 2 giugno.
I festeggiamenti per l’Infiorata si concluderanno con un omaggio ad Egisto Lancerotto, il grande pittore noalese morto il 31 maggio 1916. “Ci è sembrato doveroso – osserva Gianluca Varretto, vicepresidente della Pro Loco – ricordare questo centenario invitando da Milano uno dei più giovani e promettenti critici d’arte dell’Ottocento e da Padova il più grande gallerista delle opere di Lancerotto”. Il programma prevede mercoledì 1 giugno una visita alle opere della quadreria di Palazzo della Loggia (“Aperitivo con Egisto”) e una cena presso il ristorante Al Gallo (su prenotazione, costo 35 euro).
L’Infiorata è organizzata dalla Pro Loco in collaborazione con il Comune di Noale, con il contributo di Fondazione Riviera Miranese e Gruppo Cosmo.
Speciale a Verde a NordEst su Noale in Fiore
Le telecamere di Verde a NordEst vi racconteranno una delle più riuscite manifestazioni primaverili del territorio veneto. Noale in Fiore ha richiamato anche quest’anno 70 mila visitatori. La mostra – mercato dedicata a fiori, piante ornamentali, piante da frutto è giunta quest’anno alla sua edizione numero 37. Le vie della cittadina veneziana erano piene di profumi e colori variopinti. Quest’anno in particolare si sono tinte di rosa, complice l’arrivo del Giro d’Italia di ciclismo in programma giovedì 19 maggio. Ecco la programmazione prevista. |
MERCOLEDI
Ch 73 ore 16:00 su Telecittà
GIOVEDI
Ch 190 ore 14:15 su TeleBelluno
VENERDI
Ch 190 ore 11:30 su TeleBelluno
Ch 10 ore 11:30 su TeleBelluno
Ch 89 ore 14:30 su RAN GERM
SABATO
Ch 190 ore 10.50 su TeleBelluno
Ch 74 ore 13.00 Teleromagna News in Romagna
Ch 73 ore 19:00 su Telecittà
Ch 693 ore 19:00 su Telecittà in Friuli Venezia Giulia
DOMENICA
Ch 194 ore 12:00 su Telecittà
Ch 190 ore 12:35 su Telebelluno
Ch 13 ore 13:05 su Antenna 3 inVeneto
Ch 17 ore 13:05 su Antenna 3 in Friuli Venezia Giulia
Ch 16 ore 13:05 su Antenna 3 in Trentino – Alto Adige
Ch 91 ore 19:30 su Ran Friul in Friuli Venezia Giulia
LUNEDI
Ch 13 ore 06.20 su Antenna 3 inVeneto
Ch 17 ore 06.20 su Antenna 3 in Friuli Venezia Giulia
Ch 16 ore 06.20 su Antenna 3 in Trentino – Alto Adige
Ore 12:30 su Telepordenone
Ore 14:30 su RTTRrentino
MARTEDI
Ch 89 ore 22.15 su RAN GERM in Friuli Venezia Giulia
Ch 13 ore 22.15 su Antenna 3 inVeneto
Ch 17 ore 22.15 su Antenna 3 in Friuli Venezia Giulia
Ch 16 ore 22.15 su Antenna 3 in Trentino – Alto Adige
Verde a Nord Est è anche su
www.antennatre.it/canali/a3#streaming
www.telecitta.tv/diretta-web-telecitta
Fioreria Arcobaleno di Noale la più votata alla mostra
Un successo ben oltre le aspettative. La mostra di composizioni floreali, allestita dalla Pro Loco nell’ambito della 37^ edizione di Noale in fiore, a grande richiesta rimarrà aperta fino alle ore 19 di martedì 12 aprile. La decisione è stata presa dagli organizzatori anche su invito dell’Amministrazione comunale: le composizioni realizzate quest’anno prendendo spunto dal Giro d’Italia che partirà da Noale il 19 maggio sono piaciute a tal punto che si è resa necessaria una proroga per consentire ad altri visitatori, in particolare noalesi, di poterla visitare anche oltre la giornata della festa dei fiori.
Domenica 10 aprile sono stati 4 mila i visitatori che sono saliti al primo piano di Palazzo della loggia per ammirare le installazioni di fiori montati su ruote, manubri, pezzi di cicli o biciclette d’epoca. Ad ogni visitatore sono stati consegnati tre fagioli per poter esprimere il proprio gradimento su ciascuna opera. Alla fine ne è uscita questa classifica delle composizioni più votate: prima classificata Fioreria Arcobaleno di Noale (2.309 voti), seconda classificata fioreria Bortolozzo di Campocroce di Mirano (2.072 voti), terza classificata Fiori e Parole di Moniego (1.709 voti). Soddisfazione per il lavoro dei fioristi viene espressa da Enrica Beda, coordinatrice del gruppo della Pro Loco che cura la mostra.
Per Noale in fiore attesi oltre 200 espositori
Sono più di duecento gli espositori che domenica 10 aprile parteciperanno alla mostra-mercato di fiori, piante e attrezzature da giardino organizzata dalla Pro loco di Noale. La 37^ edizione di Noale in fiore si preannuncia da record. “Agli oltre 150 espositori del settore floro vivaistico – spiega il presidente Enrico Scotton – si aggiungono una decina di espositori del settore delle piante officinali, una decina di espositori del settore delle energie rinnovabili e quasi 30 hobbisti che, lungo la Ca’ Matta, daranno vita ad un mercato di assoluta qualità”.
Buone le adesioni anche per la mostra delle composizioni che sarà allestita nelle sale del palazzo della loggia, visitabile già nel pomeriggio di sabato 9 aprile. Alle quasi quindici fiorerie partecipanti, quest’anno è stato chiesto di ispirarsi alla corsa del Giro d’Italia sul tema “FiordiGiro: emozioni a colori”. Giro d’Italia che sarà il tema anche di uno dei 5 giardini allestiti in piazza Castello: quello realizzato dagli studenti dell’istituto agrario Lorenz di Mirano attorno al monumento all’eroe cittadino Pietro Fortunato Calvi.
La Pro Loco, oltre a curare l’organizzazione dell’intera manifestazione, sarà protagonista anche di due iniziative, una legata alla tappa noalese della corsa in rosa, con l’allestimento sulla spianata della rocca di un prato fiorito realizzato con delle ruote di bicicletta di recupero, l’altra dedicata ai bambini, con l’allestimento di un giardino-laboratorio sotto una delle querce di piazza Castello (ci saranno una grande tavolozza di colori, con tanto di maxi pennello e tubetto di colore). Sabato pomeriggio il giardino accoglierà l’attività dell’associazione Mamme da favola che intratterrà i più piccoli a spasso tra gli alberi, un’attività che si concluderà con lo spettacolo dell’artista internazionale Teorge Michael “Bapo” che arriva dal Belgio (e che la domenica sui giardini Beggio farà divertire il pubblico con l’uomo clacson).
La 37^ edizione di Noale in fiore fa segnare un altro record: durante i due giorni di festa saranno ben 11 i gruppi e complessi musicali che si esibiranno in vari spazi del centro storico. Sabato sera, in piazza Castello, il concerto della vigilia con i Muppets 360 cover band. Domenica i concerti e gli spettacoli del Corpo Filarmonico Città di Noale, degli Holzohockar (taglia legna) accompagnati dai Rollate del Carnevale di Sappada, dell’Orchestra popolare di Venezia, oltre alle esibizioni di Paolo Zanarella “il pianista fuori posto” (reduce dei successi al Carnevale di Venezia e al festival di Sanremo), la Gnuco Alpen Sgnapa Band, l’Accademie Musicali Lizard, Patty Patty Voice in trio, Gianni Letta’s Blues Band, i Peace Duo acustico e Com2You. Ovviamente, dopo il grande successo dello scorso anno, torna anche la mongolfiera che per l’intera giornata di domenica 10 aprile farà salire i visitatori in cielo per uno sguardo dall’alto sulla festa dei fiori (a pagamento). Grazie alla collaborazione con il Wwf sarà possibile anche effettuare la visita guidata dell’oasi delle cave di Noale, alle ore 10 e alle ore 15.30. Mentre in torre delle campane sarà visitabile la mostra delle opere in legno di Mario Favaro.
La cerimonia di inaugurazione, prevista per le ore 11.00 in piazza Castello, alla presenza delle autorità, sarà l’occasione per consegnare il riconoscimento ai noalesi vincitori del concorso per il miglior balcone fiorito. “Noale oltre a Città murata e Città d’arte è anche Città in fiore. Quest’ultimo appellativo – sottolinea il sindaco Patrizia Andreotti – sicuramente ben meritato è frutto dell’impegno della nostra Pro loco. Una manifestazione ormai ben affermata che ha contribuito a far conoscere la nostra bella città ben al di fuori della provincia ed anche della regione. L’unione fa la forza e come amministrazione faremo la nostra parte”.
Dal punto di vista logistico, la Pro Loco ha previsto numerosi parcheggi gestiti in collaborazione con le associazioni di volontariato, collegati all’area fieristica da un servizio di trenino gratuito. La viabilità sarà coordinata dal Comando di Polizia locale con l’ausilio dei volontari dell’Associazione nazionale Carabinieri e Protezione civile.
Ecco il programma completo della 37^ Noale in Fiore
Ecco il programma completo della 37^ edizione di Noale in Fiore. La rassegna primaverile ha preso il via sabato 2 aprile con l’inaugurazione della mostra delle opere in legno di Mario Favaro allestita nelle sale espositive della Torre delle Campane. E si concluderà domenica 10 aprile quando oltre duecento espositori del settore florovivaistico allestiranno una mostra mercato tra le più vaste dell’intera regione. Ampio spazio viene riservato anche quest’anno agli spettacoli e all’intrattenimento: dalla mongolfiera all’antica giostra a cavalli; dagli artisti di strada ai tanti complessi musicali che si esibiranno in diversi punti della città.
Mercoledì 6 Aprile Aspettando Noale in Fiore
Ore 20.45 (prenotazione obbligatoria [email protected])
Barchessa di villa Agazzi-Sailer – Cappelletta (g.c.)
Salotto “naturalistico” “Gli alberi, compagni silenziosi”
Sabato 9 Aprile
Ore 11.00 – Giardini di via Vecellio
Inaugurazione Area Gioco e Area Cani
a cura dell’assessorato alle Politiche Ambientali
Ore 15.30 – Visita guidata al centro storico
Ritrovo Palazzo della Loggia
Ore 16.00 – Palazzo della Loggia
Inaugurazione mostra composizioni floreali
“FiordiGiro: emozioni a colori”
Ore 16.30 e 17.30 – Piazza Castello – Giardino dei colori
“A spasso tra gli alberi” alla scoperta delle radici… di Noale
a cura dell’associazione Mamme da favola
Ore 18.30 – Spettacolo di giocoleria
con l’artista internazionale Teorge Michael “Bapo”
Ore 21.00 – Palco di piazza Castello
Concerto Muppets 360 cover band
Domenica 10 Aprile
Ore 8.00 Apertura della 37a Mostra Mercato e delle mostre collaterali
Ore 8.00-19.00 – Palazzo della Loggia
Mostra composizioni floreali “FiordiGiro: emozioni a colori”
Ore 9.30 – Piazza Castello
Concerto del Corpo Filarmonico Città di Noale
Ore 10.00 (con repliche) – Giardini Beggio
Spettacolo “L’uomo clacson” di Teorge Michael “Bapo”
Ore 10.00 e 16.00 “Noale in Fiore vista dall’alto”
Ascensioni in mongolfiera (a pagamento) – Giardini di via Vecellio
Ore 11.00 – Piazza Castello
Inaugurazione ufficiale e premiazione dei Concorsi
Ore 14.30 – Piazza Castello
Spettacolo degli Holzohockar, gli spaccalegna di Sappada
Ore 15.30 (su prenotazione [email protected])
Visita guidata alle opere della chiesa Ss. Felice e Fortunato
Ore 16.30 – Palco di piazza Castello
Concerto dell’Orchestra popolare di Venezia
Ore 10.00-19.00 “Noale in … musica”
- Paolo Zanarella “Il Pianista fuori posto” – Piazza XX Settembre
- The Gnuco Band – Via Polanzani
- Accademie Musicali Lizard – Proscenio Torre delle campane
- Patty Patty Voice in trio – Palazzo della Loggia
- Gianni Letta’s Blues Band – Via La Fonda
- I Peace Duo Acustico – Corte Sconta
- Com2You – Largo San Giorgio
Il presidente Scotton presenta la mostra di Mario Favaro
Pubblichiamo l’intervento con cui il presidente Enrico Scotton ha presentato al folto pubblico presente alla cerimonia di inaugurazione la mostra di Mario Favaro, aperta sabato 2 aprile nelle sale espositive della Torre delle campane di Noale.
E’ sempre difficile parlare di un uomo, della sua opera di artista. Lo è ancor di più se quell’uomo si chiama Mario Favaro. Oggi il difficile compito spetta a me. Non so se Mario me lo abbia affidato per farmi scontare l’ardire che ho avuto un anno fa nel proporgli di realizzare una mostra personale, la prima, delle sue opere.
Ci ha voluto pensare. Perché lui, creativo, non lascia mai nulla al caso. Nel suo dizionario di uomo ed artigiano non esiste l’aggettivo: banale. E io credo di sapere anche perché: Mario, che è uomo di pensiero oltre che di cuore, sa che si vive una volta sola. E pertanto ambisce a fare ogni cosa come fosse la prima e l’ultima. Così è stato educato. Nella vita non si scarta nulla, anche l’esperienza più difficile può dare vita ad un pensiero positivo. Come da ogni pezzo di legno, magari scartato, si può trarre un oggetto, un tassello per dare forma al puzzle. In questo suo modo di intendere la vita ci sta anche la sua fede, autentica, senza fronzoli o formalità (per questo 30 anni fa scelse il simbolo del presepe per farsi conoscere, un richiamo al suo essere francescano nell’essenzialità). Quella fede che ha ispirato la prima fase della sua attività artistica, con soggetti sacri (oltre al presepe, la sacra famiglia, i crocifissi, le madonne) o artigianale come lui vuole che la si chiami.
Mario cerca di ogni cosa l’essenza. Lo fa con le persone che ha davanti. Per questo, anche e soprattutto quando sta in silenzio, sa mettersi in sintonia, perché Mario ascolta. Non le troppe parole del mondo, ma i silenzi di cui solo la natura è ancora capace (dai monti al mare, dalle colline alla laguna di venezia). E tutto quello che lui, uomo, respira e ascolta – lui, artigiano del legno, sa poi trasferire in creazioni che trasmettono emozioni uniche, quasi smarrite ai nostri tempi.
Gli alberi sono i suoi grandi maestri. Perché parlano del grande maestro, di quel Dio in cui lui crede profondamente. Perché, gli alberi, nel loro silenzio raccontano lo scorrere del tempo, il passare delle stagioni (quelle che oggi si dice non esistono più). Perché con le loro diverse forme ci ricordano la ricchezza della diversità. Mario immagina i boschi di alberi diversi (i cipressi, i ciliegi in fiore, le betulle o i larici) come la nostra società che lui vede multiculturale, ospitale come lo è l’albero che da riparo ad uccelli e altri animali. Oltre a ristorare con la sua ombra l’uomo che cerca riparo dal caldo sole dell’estate. Mario conosce gli alberi, perché ne conosce la materia di cui sono formati. La conosce così bene che ogni pezzo di legno ha per lui un destino, una collocazione ben precisa.
E così, un anno dopo Mario mi ha detto: ci sono, sono pronto per questa nuova sfida. Perché ha capito che era arrivato il momento. Questa mostra – mi ha detto – è un regalo che mi voglio fare per il mio sessantesimo compleanno. Ma io so che è qualcosa di più: Mario ha accettato di esporre al pubblico le sue opere perché ha sentito che aveva qualcosa da dire, di nuovo e significativo (mai banale, appunto).
Chi conosce Mario sa che è persona schietta. Sempre disponibile al confronto. L’artista (anche se lui vuol essere chiamato artigiano, perché, rifacendosi forse ad una bella canzone dei Nomadi, gli piace essere definito ‘artigiano che non sono altro’) è, o dovrebbe essere, quella persona che si propone al pubblico quando ha qualcosa da dire. Non quando sono le circostanze ad obbligarlo, ma quando è lui a decidere. Anche in questo Mario è controcorrente. Rimettersi in gioco sembra essere un suo codice. Lo ha fatto tante volte, anche quando qualcuno delle sue creazioni di legno gli dava particolari soddisfazioni. Lui era già pronto a voltare pagina. A rimettersi in discussione. E per fortuna, diciamo noi, perché altrimenti tante opere non sarebbero mai nate ed pii entrate nelle nostre case, chiese, uffici, a darci la gioia che ogni oggetto uscito dalle mani di un artigiano/artista sa regalare.
Oggi è qui tra le mura di questa antica torre, dopo aver deciso di uscire dalla sua bottega di contrada della Guizza a Scorzè, dove, credo, molti di voi lo hanno incontrato e conosciuto, magari trascorrendo qualche lungo momento in sua piacevole compagnia, lasciandosi contagiare dalla sua sagace allegria. E lo sarà per una settimana, ogni giorno, con la voglia di incontrare e spiegare a chi verrà fargli visita come nascono le sue opere, attraverso i titoli che sono già di per sé un’opera.
Sono poche le occasioni in cui in questi trent’anni di attività Mario è uscito per affrontare il grande pubblico. Fino ad oggi lo ha fatto per prendere parte a qualche bella mostra dell’artigianato (come a Cison di Valmarino, dove è diventato ospite atteso). Mai per esporre le sue creazioni di legno in una mostra tutta sua. Devo dire che una buona parte l’ha fatta la nostra torre duecentesca. Quando ci è entrato per la prima volta ha capito che le sue opere avrebbero trovato degna cornice. E salendo i numerosi scalini per visitare i piani espositivi, ha partorito la mostra, assegnando un tema ad ogni piano. Desideroso, lo ricordo, di mettersi subito al lavoro, con quelle sue straordinarie mani capaci di trasformare in emozioni i suoi pensieri. Mani ispirate sempre dal cuore.
Ecco allora i tre temi assegnati ad ogni piano espositivo.
Il primo “Fra cielo e terra”. Il grande protagonista è il silenzio. E’ anche l’atteggiamento richiesto al visitatore che attraverso il silenzio sa guardare, aspettare, scoprire. Come fa Mario, sapendo che questo è il segreto per cogliere l’essenza di ciò che sempre nasce, vive e muore. Cioè l’albero. Quegli alberi che lui pone a rompere l’orizzontalità che separa cielo e terra. Alberi spesso curvati dal vento, vivi, che ci ricordano che davanti alle avversità della vita bisogna sapersi piegare per non farsi spezzare. In queste opere il legno diventa materia da scoprire, toccare, odorare (come quando si entra nella bottega di Mario e si annusano gli odori del legno appena segato). E’ l’intenzionalità dell’uomo, la sua creatività che rende preziosa e ricercata quella materia che è il legno.
Il secondo “Gli eremi dell’anima”. Rappresentano un’evoluzione dei primi. L’eremo rappresenta il luogo ideale, lo spazio dove Mario si rifugia e crea. Dove lui, come ciascuno di noi, fa esperienza del mondo, si immerge nella natura. Sente il vento, anche quello contrario, vede il mare, sogna l’infinito, assapora il silenzio e la pace, si immerge nell’acqua chiara. Pochi elementi, l’albero immancabile, le piccole case, un sole o la luna, i campi di grano. Nei suoi orizzonti, nei panorami che lui crea con i vari tipi di legno, c’è sempre un’anima. Un cuore che pulsa. Un’idea di mondo, sempre positiva. Mario pensa positivo. Sempre.
Il terzo “Dalla torre si vede Venezia”. Le opere di questo piano trovano ispirazione proprio dal luogo dove è allestita la mostra. Mario non aveva mai visitato la torre, prima del 18 gennaio scorso. Ne è rimasto conquistato. Dai mattoni che sanno di terra e argilla, pronti a far da cornice e sfondo alle sue opere in legno. Dalla veduta sulla città di Noale, e più in fondo su Venezia. Dal sapore di uno spazio che sa di storia vissuta. Da un manufatto che è frutto dell’ingegno costruttivo dell’uomo e della laboriosità di tante mani. Insomma Mario in questa torre si è sentita a casa. E ha colto la verticalità dello spazio come occasione per raccontare Venezia, la sua Venezia. Mario con questa sua scelta ha colto anche stavolta l’essenza: senza Venezia la storia del nostro territorio, compresa quella di Noale, sarebbe stata diversa. Le sue opere ci consentono di rinsaldare questo legame con una città madre e matrigna, vicina e lontana, tranquilla e affollata. Mario sa che le nostre radici stanno lì. In quella città che è la culla dell’arte e dell’artigianato. Quella città dove Mario sa abitavano i suoi progenitori, quegli artigiani che nelle loro botteghe creavano (e ancor oggi creano) opere destinate al mondo intero. Non cercate Venezia, i suoi palazzi, i suoi monumenti: a parte un’opera che è quasi la foto di un luogo di Venezia, le altre tavole sono evocazioni o suggestioni della città lagunare.
Oggi alziamo il velo su questa mostra e lo facciamo con una grande emozione nell’animo. L’emozione prima di tutto della moglie Cristina e dei figli Martina e Matteo, protagonisti di questa avventura. L’emozione di Mario, il gigante con il cuore di bambino, moderno Geppetto che come il personaggio di Collodi sa dare un’anima a tutte le opere che crea con qualche pezzo di legno.
E noi siamo onorati di poter ospitare nella nostra città questa mostra, perché siamo certi che chi avrà la fortuna di visitarla porterà con sé un pensiero positivo, un’emozione di pace, un messaggio di bontà capace di lenire le tante ferite di questi giorni difficili. Un invito alla riflessione che non accogliamo volentieri!
Sabato 2 aprile 2016
Sabato 2 aprile s’inaugura la mostra di Mario Favaro
Sarà inaugurata sabato 2 aprile, come anticipo della 37^ edizione di Noale in Fiore, la mostra delle opere in legno di Mario Favaro. L’esposizione è organizzata dalla Pro Loco, con il patrocinio del Comune di Noale – assessorato alla Cultura, nelle sale espositive della torre delle campane. Il protagonista Mario Favaro, artigiano del legno. Favaro, vive a Scorzè in contrada della Guizza con la moglie Cristina, i figli Martina e Matteo, nel 1981 ha aperto il suo laboratorio dove realizza le sue opere, piccoli e grandi oggetti ispirati ai temi della natura, in particolare agli alberi. “Fin da bambino – racconta Favaro – gli alberi hanno sempre suscitato in me grande interesse. E’ stato per primo il loro nome dialettale ad essermi stato insegnato, il loro unico nome secondo mio padre, contadino e grande docente in materia. Da adulto questa passione è continuata e si è rafforzata con letture e continue escursioni alla ricerca di nuovi alberi, da trovare e da conoscere”.
La mostra intitolata “Artigiano che non sono altro”, sarà suddivisa su tre piani: al primo piano “fra cielo e terra”, al secondo “gli eremi dell’anima” e al terzo “dalla torre si vede Venezia”.
L’inaugurazione della mostra è fissata alle ore 17.30 di sabato 2 aprile alla presenza del Sindaco Patrizia Andreotti e del presidente della Pro Loco Enrico Scotton. Essa si potrà visitare fino a domenica 10 aprile, giorno di Noale in Fiore, con i seguenti orari: festivi 10.00-12.30 / 15.00-19.00; feriali 17.00 – 19.00. Ingresso libero.
Salotto naturalistico sugli alberi: posti esauriti
Nell’ambito delle iniziative messe in programma per la 37^ edizione di Noale in Fiore, la Pro Loco organizza un salotto naturalistico dal titolo “Alberi, compagni silenziosi”. La serata, a cui si potrà partecipare solo su prenotazione (da effettuare scrivendo alla mail [email protected]), si terrà presso la barchessa di villa Agazzi Sailer a Cappelletta (gentilmente concessa) mercoledì 6 aprile, alle ore 20.45.
“Converseremo come fossimo tra amici – spiega il presidente della Pro loco, Enrico Scotton – di alberi e di quanto loro ci donano, ad iniziare dal legno. Lo faremo con tre personaggi che sul tema avranno qualcosa di singolare da raccontare”. Il primo ospite è Mario Favaro, artigiano del legno e autore della mostra visitabile fino al 10 aprile presso la torre delle campane; il secondo è Davide Simionato, dottore forestale e paesaggista; il terzo è il violoncellista noalese Giacomo Grespan, che oltre a spiegare come nasce uno strumento ad arco, interpreterà alcuni brani musicali.
Durante la serata è prevista anche la lettura di alcuni brani e versi sugli alberi.
Mario Favaro espone le sue opere in torre
In occasione della 37^ edizione di Noale in Fiore, la Pro Loco, con il patrocinio del Comune di Noale – assessorato alla Cultura, allestisce nelle sale espositive della torre delle campane una mostra artistica. Quest’anno il protagonista sarà Mario Favaro, artigiano del legno. Favaro, che vive a Scorzè in contrada della Guizza con la moglie Cristina, i figli Martina e Matteo, nel 1981 ha aperto il suo laboratorio dove realizza le sue opere, piccoli e grandi oggetti ispirati ai temi della natura, in particolare agli alberi. “Fin da bambino – racconta Favaro – gli alberi hanno sempre suscitato in me grande interesse. E’ stato per primo il loro nome dialettale ad essermi stato insegnato, il loro unico nome secondo mio padre, contadino e grande docente in materia. Da adulto questa passione è continuata e si è rafforzata con letture e continue escursioni alla ricerca di nuovi alberi, da trovare e da conoscere”.
La mostra intitolata “Artigiano che non sono altro”, sarà suddivisa su tre piani: al primo piano “fra cielo e terra”, al secondo “gli eremi dell’anima” e al terzo “dalla torre si vede Venezia”.
L’inaugurazione della mostra è fissata alle ore 17.30 di sabato 2 aprile alla presenza del Sindaco Patrizia Andreotti e del presidente della Pro Loco Enrico Scotton. Essa si potrà visitare fino a domenica 10 aprile, giorno di Noale in Fiore, con i seguenti orari: festivi 10.00-12.30 / 15.00-19.00; feriali 17.00 – 19.00. Ingresso libero.
Mario Favaro sarà ospite del salotto naturalistico, in programma mercoledì 6 aprile presso la barchessa di villa Agazzi-Sailer a Cappelletta (g.c.), dove, assieme a Davide Simionato, dottore forestale e Giacomo Grespan, violoncellista, converserà sul tema “Alberi, compagni silenziosi”.
Noale in fiore, tempo fino al 19 marzo per iscriversi
Domenica 10 aprile 2016 è in programma a Noale, nell’entroterra veneziano, la 37° edizione della mostra-mercato di fiori, piante ed alberi d’alto fusto. Per tutta la giornata le piazze di questo suggestivo centro storico accoglieranno gli oltre 130 espositori provenienti da Veneto e altre regioni italiane.
La rassegna floro-vivaistica noalese, ambientata in uno scenario ricco di testimonianze architettoniche del passato (le torri duecentesche, la rocca dei Tempesta, i palazzi del XIV e XV sec. con numerose tracce di affreschi, solo per citarne alcune), offre al pubblico una vetrina unica per chi è alla ricerca di novità e occasioni.
Organizzata dalla Pro loco in collaborazione con la Città di Noale, la manifestazione “Noaleinfiore” è inserita nel Calendario fieristico del Veneto, con l’ambita qualifica di “regionale”.
Per qualsiasi ulteriore informazione in merito al programma e all’ospitalità telefonare allo 041/440805 (fax 041/5801755); e-mail [email protected]. Web www.proloconoale.it.
foto di Gimmy Sarraggiotto
Ecco gli esercenti Amici della Pro loco per il 2016
Giovedì 3 marzo in chiesa a Noale il Requiem di Mozart
01Il musicista noalese Diego Bortolato dirigerà giovedì 3 marzo, nella chiesa arcipretale di Noale, il Requiem di Mozart. L’ultima struggente composizione del grande genio sarà eseguita dall’orchestra da Camera del Veneto “Lo splendore di San Marco” e dai cori “Stella polare” di Trivignano e “Ars Nova Consort” di Limena. Inizio del concerto alle ore 21 (ingresso libero).
La Messa di Requiem in Re minore K626 è l’ultima opera di Wolfang Amadeus Mozart. Rimasta incompiuta per la morte dell’autore, avvenuta il 5 dicembre 1791, fu completata successivamente da Franz Xaver Sussmayr.
L’esecuzione in programma nella chiesa di Noale, grazie al Rotary Club “Dei Tempesta” e ad alcuni sponsor, conterà sulla partecipazione del soprano Martina Meo, del contralto Natalia Semenova, del tenore Michele Manfrè e del basso Paolo Bergo.
Grazie all’associazione Palio rivive la tradizione del “Batimarso”
Il “batimarso” è un’usanza un tempo praticata in quasi tutto il Veneto (chiamata anche osade de marso, ciamare marso, batar marso, movar incontro a marso…). Essa ha profonde radici nel tempo e consiste nel dare voce, in modo simpaticamente rumoroso, al desiderio che si trasforma in attesa della bella stagione dopo i rigori invernali. La vegetazione sta per risvegliarsi; si vorrebbe quasi aiutarla e si scatena così il batimarso, segnato dal baccano prodotto con la percussione di lamiere, bidoni, pignatte e ogni genere di oggetti metallici, ritmato con filastrocche su marzo da parte dei più giovani del paese.
Grazie all’associazione Palio e ai giovani delle contrade, la tradizione rivivrà anche quest’anno a Noale: lunedì 29 febbraio, appuntamento alle ore 20 in tre punti di ritrovo ovvero Mercati nuovi, Piazzale Bastia e area Vecellio. I gruppi di contradaioli aperti al contributo rumoroso di quanti vorranno partecipare, si muoveranno per arrivare tutti assieme in piazzetta Dal Maistro. Per informazioni contattare il presidente dell’associazione Luigi Fregonese 3385774060; e-mail [email protected].
Fiore e Giovanni, poemetto di Raffaele Roncato
Il piccolo poema di Raffaele Roncato, senza esigenze stilistiche o metriche, è liberamente ispirato ad un fatto realmente accaduto. I nomi dei personaggi e dei luoghi sono reali e fedelmente aderenti alle fonti storiche di riferimento e più in generale alla storia di Noale e della famiglia Tempesta. Racconta della sfortunata storia d’amore di due giovani, lei Fiore, lui Giovanni, vissuti nella prima metà del XIV secolo nella contea di Noale, ove era signore Guecello Tempesta. Essi vennero uccisi con una lancia dal fratello di lei di nome Alberto in una notte del mese di giugno dell’anno 1332. Ancora una volta Amore é più forte delle convenzioni del tempo: ad un giovane povero e ad una ragazza di condizione agiata o viceversa, non era concesso di poter vivere una vera ed intensa storia d’amore. L’Amore alla fine vince la morte.
1) Piangano o Novale le tue torri
pianga la tua contea, la colomba
non vola più lassù, un grave lutto, una tomba
Fiore e Giovanni non son più lor colori.
Pianga la Padovana fino a Stigliano
fermi Musone il suo corso lento e piano.
Ascolti la Marca e il trevigian cadrobio
dove Amore ci spinse non ci fermò odio
Tu o Marzenego che il Tempesta piegò
ferma il corso, e l’acqua ove Lei i piedi bagnò.
2) Giovanni il mio nome, nacqui in Padovana
freddo povertà e fame e tristezza compagnaron
amor di madre e fratelli, persi il padre, mai mancaron.
Lasciai famiglia e giochi e la terra pavana
ove il padre mi volea forte e abile arciere,
venni invece vaccaro povero e dimenticato stalliere.
Arrivaron, uccisero madre e fratelli, scappai
e al castello di Noale, all’ombra delle torri andai.
Sotto la porta Trevisana al mercato fui comprato
da Floravante della Fossa presto occupato.
3) Fiore mi chiamaron quando nacqui a maggio
era quel mese di fiori e colori..
Di Fossa fui, non povera la stirpe, ai bagliori
al tramonto di Noale il padre portavami adagio.
Nacqui e mia madre sul grano riposava ove nido d’allodole
fra fiordalisi stava e Fiore fino alle novole
fui chiamata. A Noale il padre andava,
io con lui al tramonto alla rocca correa e bagnava
i piedi quando Torre Vecchia vedea sull’acque
e intinger piccolo pollice finchè al padre piacque.
4) Amor ci volle nascosti ai più, mentre segreti, intensi lamenti
non di giorno ma di notte ci furono compagni
e baci e carezze furtive più grandi fecero i lagni.
Quel silenzio che in vita dolce fece amor tra tormenti
ora ci lega più di prima quando destino avverso non vuole:
ove Amor si misura, Cupido la faretra piena suole
perder e rossi dardi e piange perduta lena.
Terre, castelli, cavalli e armi mai resero vita piena,
amor di Giovanni, povero famulo, fu gran tesoro
e me Fiore ricca ma sola, coronò come d’alloro.
5) Trovatori e feste nel castello di Novale ove Guecello dimorava
amato da Caterina padovana, mai dimentico
del primo amor di Gaia trevigiana che frutto nuovo e antico,
Meladugio chiamaron e con Nicolò e Vampo ora amava.
Venni io Fiore ad una sera di festa alla Torre antica
quando a maggio la libellula non fatica
e vola più su, più su, dimentica del bianco cristallo di neve
accanto a lei d’inverno, pur freddo, ma fiore adagio e lieve.
Flebile luce dalla torre uscia quando a passi lenti io era al castello
notte e silenzio, canto trobador vincea come battito d’ ali d’uccello.
6) Venni con madre e sorella alla porta del Tempesta, vidi
Giovanni povero famulo sorvegliare cavallo del signore,
lui non potea entrar perché servo venduto sanza onore.
Scesi il destriero, il guardai, lui non osò occhi alzare ma io ‘l vidi.
Come potei amarlo così quando lingua d’Amore agli occhi sa parlare?
Amor più grande donommi Amore quella sera, di vedere sanza guardare.
Entrai alla festa nella Rocca, non godei occhi di cavaliere,
a Giovanni pensava il cuore non a sua condizion servile, il troviere
cantava e io sola al balcon verso Buchignan guardava il tramonto
quando… sguardo di Giovanni lassù salì, d’Amor così iniziò il tormento.
7) Aravo il campo, spingea buoi e aratro, ove fatica e pianto
di perduta famiglia, Amor di Lei che non conobbi mai
prima della sera al castello. O voi tutti udite questi lai:
io povero Giovanni di Padovana, il nome di Lei non vanto.
E occhi e portamento di giovane fanciulla ricordo,
lignaggio ricco lei ma l’amor dè poveri non è sordo
a’ lai del cuore, questa sì è pace e gran sentimento.
Più la vidi finchè…, di notte veglio ed è tormento,
a signoril destriero, al fienile, io dormo e parlo
forza d’Amor mai potè cuore tenere ne’ lacci o tarlo.
8) D’allora solo la notte senza luna ci fu compagna,
luce del sole a cuori d’amore mai mancò,
a noi d’opposta condizion, sorte avversa toccò
dove buio silente e solo canto d’usignol s’accompagna,
amor di Fiore e Giovanni nascosto quaggiù
rese noi d’intensa passion sinceri a quei che fu
più grande la notte fece nostro Amore nascosto, ai più inviso.
Lunghi capelli di Lei accarezzava le mani e’l viso,
e teneri sospiri facea più dolce il volto, e grillo tacea
sullo stelo, soffio di brezza tra fili d’erba ove il nudo piede movea.
9) Cura maggior ci colse l’ultima notte e affanno,
tristi presagi nella lunga sera d’estate sole non tramontava
e l’attesa della notte noi confortava. E il Sole non bramava
con le ombre vestirsi quella sera, quella del danno.
Profumo di grano, file di covoni quando la prima stella
sedette sola nel cielo di giugno e stanco mietitor con lei favella.
Alberto fratello di Fiore con lancia nel buio della campagna
a cacciar l’ombre nel grano. Due d’Amore compagni
nella notte si amavan Fiore e Giovanni eran loro.
Cadde lei senza bagnare di sangue, poi Giovanni e le stelle furon coro.
10) Amore racconti del bene che in vita ci legò
vani non furon sospiri segreti ai più e tormento.
Passione nascosta sempre grande fece sentimento
che morte mai separò ma unì chi dolor portò.
Ora piangano o Novale le tue torri e ponti e castello
Destino non volle, ma sigillo d’Amor ora siam, e tu luna piena
la Rocca nell’acqua vedi, e Fiore vicina con lena
piccolo piede bagnare, e Giovanni seduto sulla sponda cercare
lassù torre Buchignana ove al balcon Amor volò desioso d’amare.