Lancerotto può dirsi cittadino di Noale? Parte da questa domanda l’articolo della ricercatrice storica Lara Sabbadin pubblicato sul numero del periodico L’Esde fresco di stampa che sarà presentato a Noale mercoledì 7 dicembre su iniziativa della Pro Loco. Il saggio dedicato al pittore, di cui ricorre quest’anno il centenario della morte, prende spunto da quanto scrisse su di lui nel 1988 don Luigi Comacchio, che era stato per un ventennio cappellano all’ospedale di Noale. Si tratta di una lettura che evidenzia alcuni aspetti meno noti della storia di questo importante artista rivalutato agli occhi della critica dopo la partecipazione di alcune sue opere alla mostra trevigiana sull’Ottocento veneto del 2004. Lancerotto è sepolto nel cimitero di San Michele in Isola, in loculo di cui la lapide risulta senza nome alcuno. “Forse – scrive Lara Sabbadin – se dopo un secolo non esiste ancora una pinacoteca a lui intitolata, potrebbe essere un gesto di riconoscimento e rispetto almeno porvi un segno distintivo e di dignità, sottraendo l’avello da un triste anonimato”.

Dopo i saluti del sindaco Patrizia Andreotti e del presidente della Pro Loco Enrico Scotton, interverranno in sala consiliare di Palazzo della Loggia, con inizio alle ore 20.30, anche il prof. Eliseo Carraro, autore di un altro articolo pubblicato sull’Esde dal titolo “Giacomo Dal Maistro. Il cittadino, il poeta, lo storico di Noale” e Mauro Salsone, docente di storia, che si è invece dedicato a raccontare “La vera storia della stazione ferroviaria Noale – Scorzè”. I tre interventi saranno coordinati da Cosimo Moretti, presidente dell’Esde. Al termine dell’incontro la pasticceria Emozioni Golose offrirà a tutti i presenti un brindisi.

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